L’emergenza COVID-19 ha avuto un notevole impatto sull’organizzazione e l’attività delle farmacie ospedaliere impegnate nel garantire approvvigonamenti e accesso alle terapie. L'opinione di Vito Ladisa e Mario Pittorru.
Come l'emergenza COVID-19 ha impattato sulla professione del farmacista ospedaliero e quali sono le principali criticità emerse? Ne parliamo con Marco Chiumente.
È un anticorpo monoclonale progettato per impedire l'ingresso del virus nelle cellule umane e quindi utilizzabile anche in prevenzione. Somministrato la scorsa settimana a pazienti americani, potrebbe essere disponibile in breve tempo.
Tre gli interventi: rapida identificazione di caso probabile, fornire informazioni e indicazioni alle persone che sono entrate in contatto con soggetti positivi e tampone ma solo a chi sviluppa i sintomi. Agli asintomatici solo a fine quarantena e se ci sono le risorse.
A evidenziarlo è la Corte dei conti nel suo ultimo report “La prolungata attenzione sul fronte della spesa, i processi di riorganizzazione delle strutture sanitarie sul territorio e le difficoltà di adeguare l’offerta pubblica al mutare delle caratteristiche della domanda di assistenza si sono riflessi in un ampliamento della spesa a carico delle famiglie”.
La Task force dell'Ema ha nuovamente ricordato agli operatori sanitari di monitorare da vicino i pazienti infettati dal nuovo coronavirus che stanno ricevendo clorochina o idrossiclorochina.
Ci sono almeno 5-6 candidati vaccini in fase avanzata e 30 sperimentazioni autorizzate da Aifa con dati in alcuni casi confortanti ma non definitivi. Il punto sulla ricerca fatto da Nicola Magrini.
Gli ospedali italiani si sono trovati ad affrontare un'emergenza senza precedenti , con drastici cambiamenti nell'organizzazione e inevitabili ricadute sui singoli reparti oncologici.